sabato 28 maggio 2011

Gossypium: "oro bianco" di Sicilia

Scrutare l'orizzonte e fino al suo limitare perdersi in una bianca distesa di bioccoli di cotone; non è l’America della guerra di secessione ma la Sicilia degli anni ’60 quando, a fine estate, si partiva per un estenuante viaggio in macchina, dall’epicentro dell’isola, diretti verso Licata, luogo d’origine della famiglia di mio padre e luogo dove ancora erano in vita zie e cugini. Prima di arrivare all’agognata meta che aveva il colore e l’odore dello zolfo e alle affettuose attenzioni delle zie, rinomate in famiglia per la loro proverbiale tirchieria: “ti mangi un gelato tutto da sola o, meglio, te lo dividi con tuo fratello?”, si costeggiava il mare e si attraversava una vasta pianura, vicino Gela, dove fino a perdita d’occhio si coltivava cotone. Mio padre fermava la macchina e tutti si scendeva a riprendere l’uso delle gambe raccogliendo batuffoli bianchi straripati fuori da frutti secchi deiscenti divenuti troppo stretti per contenere tanta fibra. Al di là delle suggestioni ispiratemi dal libro “Via col vento” ero, in realtà, poco attirata da tutto quel "Cotton fioc" naturale, associandone l’uso all’ odore di alcol, al bollitore per siringhe e ad aghi che si piegavano sotto la mano pesante di mio padre che, a quei tempi, mi praticava serie infinite di iniezioni ricostituenti.
Guardando le statistiche agricole delle specie tessili coltivate in Italia sino alla fine del '900 ci si rende subito conto come il cotone sia stata una specie strettamente legata alla storia dell’agricoltura del nostro paese; ancora oggi a livello mondiale è una delle più importanti e diffuse piante industriali, vero e proprio "oro bianco" per i paesi produttori essendo la fibra vegetale più ricercata per la filatura e la produzione dei tessuti. La sua coltivazione per uso industriale ebbe origine probabilmente, in India, dove il cotone è specie conosciuta da oltre 3000 anni. Ben presto, tuttavia, attraverso l'Asia Minore, il cotone raggiunse il Mediterraneo e furono, ancora una volta,  gli arabi che ne introdussero la coltivazione in Sicilia intorno al IX secolo. Ad essi si deve l'origine della parola cotone che deriva dall'arabo "qutun" e l'uso di numerosi strumenti utilizzati, sino all'epoca della meccanizzazione, dai contadini siciliani per la sgranatura e la lavorazione della bambagia. La coltivazione del cotone si estese rapidamente dalla Sicilia ad altre regioni del Meridione come la Calabria e la Puglia e già nel 1500 le produzioni italiane erano in grado di sopperire alle necessità del mercato europeo. Il cotone italiano, d'altronde, era particolarmente apprezzato per le sue qualità merceologiche tanto che gli americani, nel 1793, quando cominciarono a coltivare cotone, vennero in Sicilia ad approvvigionarsi di seme. Tuttavia con l'inizio delle esportazioni americane comincia inesorabilmente il declino della produzione siciliana. La forte concorrenza internazionale, la produzione delle fibre sintetiche e la coltivazione in asciutto, con conseguenti scarse rese, insieme agli alti costi dovuti alla raccolta manuale, hanno decretato una progressiva scomparsa della coltura che già negli anni ’50 era confinata esclusivamente ad alcune province siciliane come Caltanissetta, Agrigento e Catania su una superficie sempre più in contrazione (nel 1982 era di appena 2100 ettari). Negli ultimi vent’anni la specie è scomparsa dal patrimonio agricolo dell’isola.
Il cotone, tuttavia, oltre ad essere una delle più importanti e diffuse piante industriali del mondo è una specie che potrebbe facilmente essere valorizzata come arbusto da fiore nei giardini o nelle terrazze delle regioni a clima mite. E' infatti specie rustica, che richiede esclusivamente alte temperature e costanti innaffiature nel periodo estivo. 
Caratteri botanici

Dal punto di vista botanico il cotone appartiene al genere Gossypium della famiglia delle Malvaceae. Il genere è ritenuto uno dei più complessi da un punto di vista sistematico a causa delle numerose specie che lo compongono. Tra esse, Gossypium arboreum, G. barbadense, G. peruvianum e tra le specie maggiormente coltivate nei nostri ambienti: Gossypium hirsutum e Gossypium erbaceum. Il fusto, che può essere erbaceo o arbustivo, è ramificato sin dalla base, con i rami inferiori in genere più lunghi dei sovrastanti, tanto da conferire alla pianta una forma conico-piramidale.
 Le foglie, spesso tomentose, hanno forma ovale anche se presentano una notevole diversità pure nell'ambito della stessa pianta. Il fiore del cotone è molto decorativo con una grande corolla a cinque petali di colore giallo vivo che vira al rosso a fecondazione avvenuta. Spesso i petali presentano, alla base, una macchia rosso scuro che li rende particolarmente attraenti. La capsula contenente il seme ha una forma ovale e in fase di deiscenza appare divisa in più logge ciascuna delle quali contiene in media 9 semi di colore nero, fittamente rivestiti di una lanugine bianca costituita da cellulosa allo stato quasi puro. I semi contengono il 18-20% di olio che può essere impiegato come olio alimentare, per preparare emulsioni farmaceutiche e nell'industria dei saponi.


 
 
La semina può essere fatta, sia in vaso che direttamente a dimora in aprile-maggio, disponendo i semi che vanno bagnati e tenuti coperti con una tela umida per un giorno, ad una profondità di circa 5 cm. Dopo la semina, occorre bagnare costantemente il terreno sino all' avvenuta germinazione e procedere, quindi, al diradamento delle piantine che vengono distanziate di circa 30 cm. Costanti innaffiature consentiranno un rapido sviluppo vegetativo delle piante nel corso dell'estate. I fiori si aprono dopo circa 20 giorni dalla comparsa degli abbozzi fiorali e la fioritura, scalare, procederà dal basso verso l'apice della pianta. L’apertura delle capsule inizia, in Sicilia, alla fine di agosto e si protrae progressivamente sino a tutto settembre. Il prodotto è pronto per la raccolta quando i frutti diventano gialli e si aprono lasciando intravedere i fiocchi di bambagia.
E’ un vero peccato che considerazioni economiche abbiano determinato la scomparsa del cotone tra le specie da reddito, in Sicilia. Riprenderne la coltivazione, almeno in giardino, sarebbe un modo per rendere omaggio ad una specie che appartiene, ormai, alla storia dell'agricoltura italiana.


Bibliografia: R. Boldoni, L. Giardini, Coltivazioni erbacee, Casa Editrice Patron, 1981, Bologna

Siti web:
http://www.ortobotanico.messina.it/home_page/orto/00000101_Gossipium_arboreum_L..html
 
 
Ultimo aggiornamento 20 ottobre 2012
Ho acquistato piante di cotone in vaso dal Dott. Russino del vivaio Gli Aromi di Scicli

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